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(Roma – 21 febbraio) “L’indipendenza economica delle donne è soprattutto una questione culturale e quindi ancora prima educativa. Culturale perché ha molto a che vedere con i pregiudizi e i continui stereotipi che imperversano anche nel nostro paese. Perché le materie STEM (scienza ,tecnologia, ingegneria e matematica) sono così poco diffuse tra le scelte delle ragazze? Persino le donne laureate in materie economiche e bancarie si ritengono meno informate ed esperte degli uomini con il medesimo background. Gli stereotipi di genere sono così radicati da condizionare i comportamenti delle donne. E anche l’intelligenza artificiale, per quanto il sostantivo sia femminile, rischia però di essere impostata al maschile, perché ancora troppo esiguo il numero di donne che ci sta lavorando”.
Lo ha detto Suor Manuela Robazza, presidente di CIOFS – FP (Centro italiano opere femminili salesiane) intervenendo all’evento ‘Indipendenza economica delle donne per l’inclusione e contro la violenza di genere’ promosso dal presidente della XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato della Camera dei Deputati: Walter Rizzetto. All’incontro hanno preso parte i ministri Eugenia Roccella (Famiglia), Marina Calderone (Lavoro e Politiche Sociali) , Elena Chiorino (assessore al Lavoro Regione Piemonte) e Elena Donazzan (assessore al Lavoro Regione Veneto).
“È una questione eminentemente educativa, nel senso che è importante educare insegnanti, orientatori, genitori, datori di lavoro perché si smetta di orientare dopo la terza media i maschi verso scuole di tipo tecnico e scientifico e le femmine verso scuole di stampo umanistico”, ha chiosato Robazza. “La politica si deve occupare di rimuovere ostacoli. Quindi, più servizi per la maternità, più investimento in formazione. Deve assicurare e mettere in atto tutte le azioni e le misure che permettano di realizzare tale indipendenza”, ha sottolineato la presidente CIOFS.