Sono trascorsi vent’anni dall’emanazione del decreto legislativo n. 226/2005, che ha segnato un passaggio fondamentale per l’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP). Da allora, la IeFP ha acquisito una propria identità, solida e riconosciuta, fondata sul principio di sussidiarietà orizzontale. Un modello che, nel corso del tempo, si è rivelato non soltanto efficace, ma indispensabile per lo sviluppo dell’intero Paese.
Oggi, con la prospettiva offerta dalla Riforma 4+2, si aprono scenari inediti e ricchi di opportunità: un sistema formativo che può finalmente completare la propria filiera professionalizzante, accompagnando i giovani verso percorsi capaci di coniugare competenze tecniche, crescita personale e inclusione sociale.
Il 37° Seminario di Formazione Europea
In questo contesto si inserisce il 37° Seminario di Formazione Europea, un appuntamento che si propone di stimolare riflessione, approfondimento e confronto. La consapevolezza che guida questo percorso è chiara: solo una presenza diffusa della IeFP su tutto il territorio nazionale – e in particolare nel Mezzogiorno – potrà garantire all’Italia un’infrastruttura formativa davvero solida e generativa.
IeFP come motore dell’innovazione
La IeFP, soprattutto se sostenuta da reti territoriali e sinergie istituzionali, può diventare un vero e proprio motore dell’innovazione. Una risorsa capace di affrontare le sfide più complesse del nostro tempo: dal cambiamento tecnologico alla transizione ecologica, dall’inclusione sociale alla valorizzazione dei giovani talenti.
Una prospettiva per l’Italia
Scommettere sulla IeFP significa scommettere sul futuro del Paese. Significa investire non soltanto in professionalità, ma anche in cittadinanza attiva, coesione sociale e bene comune. È una sfida che parte dal Sud, ma che guarda all’Italia intera, con l’ambizione di generare un modello di sviluppo sostenibile, equo e innovativo.