Skip to content Skip to footer

A causa delle recenti e molteplici trasformazioni del mercato del lavoro, la capacità di adattamento professionale è divenuta essenziale e sempre più richiesto lo sviluppo delle competenze umane trasversali, relazionali e sociali – competenze di occupabilità – di cui l’automazione si è mostrata difficile

Il progetto europeo FYC ha l’obiettivo di supportare i giovani più vulnerabili nello sviluppo consapevole di tali competenze, anche attraverso l’aggiornamento dei professionisti dell’orientamento.

Anche l’utilizzo di opportune risorse tecnologiche può aiutare gli orientatori nella gestione del proprio lavoro, ampliandone il raggio d’azione e aiutare i ragazzi con una formazione virtuale, accattivante ed aggiornata.

Per questo motivo abbiamo intervistato Claudio Sponchioni, Cofounder e CEO di Jobiri – servizio digitale di consulenza di carriera che usa l’intelligenza artificiale per accelerare la ricerca lavoro. Claudio ci ha raccontato la sua opinione sulle competenze di occupabilità e come le risorse ICT possono contribuire a svilupparle.

  1. Quali sono le competenze di occupabilità più richieste e quelle meno frequentemente presenti nei candidati?

 

In un mondo in costante cambiamento come quello attuale, dove la tecnologia ha un ruolo sempre più centrale nei nostri momenti di svago (si pensi ai social), nella vita privata (gli acquisti online sono cresciuti esponenzialmente), ma anche e soprattutto in quella professionale, la capacità di adattarsi, la creatività, le competenze relazionali e tecnologiche, oltre al saper comprendere e affrontare il mercato del lavoro fanno certamente la differenza.

Inoltre a causa della Pandemia e al connesso distanziamento sociale, le aziende hanno ulteriormente posto sempre maggiore enfasi (lo si riscontra agevolmente leggendo gli annunci di lavoro postati online) nella ricerca di candidati resilienti, ossia in grado di rispondere in maniera positiva e proattiva ad eventi traumatici come il COVID-19, empatici, con spiccate doti comunicative (anche online) ed in grado di utilizzare consapevolmente software e strumenti digitali.

La maggior parte dei candidati, ha certamente almeno qualcuna di queste competenze ma la maggior parte è ancora lontana dall’avere sviluppato queste competenze in maniera sistematica e a tutto tondo.

Purtroppo sono ancora poche le eccellenze come il CIOFS-FP che nel panorama formativo Italiano investono oltre che nella formazione tecnica (le materie di studio in buona sostanza) anche nello sviluppo di competenze di occupabilità dei propri utenti, e questo fa sì che molto spesso i talenti, seppur adeguatamente formati ed istruiti, non sono ancora pronti per il mercato del lavoro odierno. Inoltre, la mancanza di una cultura e di un sistema di formazione continua, impedisce agli adulti di gestire i momenti di cambiamento professionale che spesso se non sono voluti, rischiano non sono di essere traumatici nel breve periodo, ma di andare ad accrescere la quota di disoccupati (anche di lungo periodo).

 

  1. Come può Jobiri contribuire a riconoscerle o svilupparle?

Jobiri è un consulente di carriera digitale basato su intelligenza artificiale adatto a chiunque intenda inserirsi o reinserirsi nel mercato del lavoro.

Come un angelo custode accompagna passo dopo passo i candidati ad acquisire sicurezza, consapevolezza e ad accelerare l’ingresso o il reingresso nel mercato del lavoro.

Grazie ad un percorso guidato, il sistema accompagna i candidati, formandoli al nuovo contesto di mercato (ci sono oltre 150 video pillole formative), li porta a definire un obiettivo professionale, a ragionare e riconoscere i propri punti di forza. Grazie alle videolezioni informa e sostiene i candidati a sviluppare competenze di occupabilità, e mette a disposizione strumenti operativi per raggiungere i propri sogni professionali. In particolare oltre a proporre più di 90.000 offerte di lavoro al mese in un unico sistema che aggrega le opportunità online, permette di costruire curriculum e lettere di accompagnamento con oltre 3.000 esempi suddivisi per profili professionali e grazie alla possibilità di videoregistrarsi per allenarsi ai colloqui (ci sono oltre 400 tra domande e risposte), permette di sviluppare tutte le competenze per affrontare i selezionatori più agguerrti e nello stesso tempo acquisire consapevolezza di sé e sviluppare soft skills chiave come la capacità di comunicazione, la motivazione e le competenze relazionali per formare candidati più resilienti, preparati e di successo.

 

  1. Che ruolo può avere l’ICT per l’orientamento?

Nessuna soluzione tecnologica può ancora sostituire il ruolo dell’orientatore. Il rapporto di fiducia che si instaura tra chi orienta (il professionista) e chi viene orientato (il candidato) è centrale nelle attività di accompagnamento al mercato del lavoro e nessuna tecnologia è in grado di ricreare tale legame e l’interazione tra due persone.

Le soluzioni tecnologiche sono l’unico strumento per ampliare il raggio d’azione e l’efficacia degli interventi orientativi, affinché il servizio possa dirsi finalmente accessibile, universale e più efficace.

Grazie alla tecnologia è possibile infatti offrire servizi di orientamento 24 ore su 24 o agevolare l’interazione tra orientatore e candidato anche a Chilometri di distanza, senza che nessuno dei due debba spostarsi dal proprio ufficio o dalla propria abitazione.

Attività ripetitive o a meno valore aggiunto, come spiegare nozioni standard o base, possono essere agevolmente erogate via video senza impegnare direttamente l’orientatore.

Garantendo sempre la centralità nella scelta dell’orientatore è possibile differenziare il livello degli interventi orientativi, offrendo per quei candidati più preparati un’offerta orientativa più self service per una o più parti del processo orientativo.

Tale scelta, non solo permette di far risparmiare ore – lavoro all’orientatore ma gli permette di dedicarle a soggetti più in difficoltà.

La tecnologia permette anche di affiancare alla sensibilità, all’esperienza e alla professionalità degli orientatori, capacità computazionale per raccogliere, analizzare miliardi di dati e fornire suggerimenti e analisi in tempo reale così da garantire un processo di accompagnamento e di orientamento basato anche su dati.

Infine, la tecnologia ha il vantaggio di poter arrivare in qualsiasi luogo in ogni momento per rinsaldare il senso di servizio che è alla base di qualsiasi rapporto di fiducia tra le Istituzioni e i loro beneficiari.